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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Della divinazione, II, 124
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originale
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124 Sed haec quoque in promptu fuerint; nunc interiora videamus. Aut enim divina vis quaedam consulens nobis somniorum significationes facit, aut coniectores ex quadam conveniente et coniunctione naturae, quam vocant sumpa/qeian, quid cuique rei conveniat ex somniis, et quid quamque rem sequatur, intellegunt, aut eorum neutrum est, sed quaedam observatio constans atque diuturna est, cum quid visum secundum quietem sit, quid evenire et quid sequi soleat. Primum igitur intellegendum est nullam vim esse divinam effectricem somniorum. Atque illud quidem perspicuum est, nulla visa somniorum proficisci a numine deorum. Nostra enim causa di id facerent, ut providere futura possemus.
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traduzione
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124 Ma ammettiamo che anche queste siano osservazioni superficiali; scaviamo ora pi? a fondo. O un potere divino che si prende cura di noi ci d? direttamente i precetti per mezzo dei sogni, o gli interpreti, basandosi su una coerenza e concordanza della natura, che chiamano symp?theia, comprendono che cosa, nei sogni, corrisponda a un determinato evento e quale ulteriore risultato consegua da ciascun evento; o nessuna di queste due cose ? vera, e tutto si fonda su un'osservazione lunga e costante di ci? che suole avvenire come conseguenza di una visione avvenuta durante il sonno. In primo luogo, dunque, bisogna comprendere che non esiste alcuna forza divina produttrice dei sogni. E questo, in effetti, ? evidente: che nessuna visione apparsa nel sonno proviene dalla volont? degli d?i. Per il nostro bene, infatti, gli d?i farebbero s? che noi potessimo prevedere il futuro.
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